Winnica Golesz

La vite ecologica nel futuro della Polonia



La Polonia si avvia a diventare una nazione viticola a tutti gli effetti e guarda alla qualita

Mario Crosta
Mario Crosta
La prima rete della televisione polacca ha recentemente trasmesso una domenica mattina, nella fascia riservata agli agricoltori e cioe alle 6,50, un dibattito alla presenza dei nostri amici Roman Mysliwiec e Wojciech Bosak oltre che di altri esperti e funzionari del Ministro dell'Agricoltura. Il dibattito era tutto sulla vitivinicoltura polacca in rapporto all'avvenuta conclusione delle trattative per l'ingresso della Polonia nella UE. Risulta che, poiché in questo Paese non si e ancora superata una produzione regolarmente denunciata di 25.000 ettolitri di vino l'anno, le leggi vinicole europee non avranno subito applicazione e la vitivinicoltura polacca continuera ad essere trattata come una bagatella da giardino e soprattutto a rimanere in balia di assurde leggi locali fatte per i monopoli della sofisticazione legalizzata. Ma ho visto Roman molto piu calmo del solito, infatti con il proselitismo che sta attivamente facendo, stanno sorgendo sempre piu vigneti in Polonia, alcuni anche molto belli, inoltre con il nuovo progetto di legge vinicola polacca in mano ormai a dei parlamentari appassionati di vino non passera molto tempo per superare quella quota di produzione e applicare anche qui le norme europee, mandando a carte e quarantotto il precedente sistema oppressivo. Nelle pagine del suo Web, www.winnica.golesz.pl, oltre a stupende fotografie che vale davvero la pena andare a guardare, ci sono tutti gli articoli di Enotime sull'argomento e questo sta facendo della nostra rivista quella piu stimata dai consumatori enogastronomici e dagli amanti del vino polacchi. Vi traduco il pensiero di Roman Mysliwiec sulla coltivazione biologica della vite, che e il futuro della Polonia.

La vite e l'ecologia
Roman Mysliwiec
Roman Mysliwiec
Dal punto di vista dell'ecologia, si puo effettuare la coltivazione della vite secondo tre diverse tecniche: quella convenzionale, quella integrata e quella organica.
La filosofia della coltivazione convenzionale ha stabilito l'assoluto dominio dell'uomo sulla natura e ha trattato l'ambiente naturale principalmente come fonte di soddisfazione dei bisogni umani. Secondo il criterio di questa filosofia, il vigneto era per l'uomo unicamente un cantiere di lavoro ed una fonte di approvvigionamento di uva, un concetto che si e formato soltanto in relazione ad un futuro immediato, insieme con lo sviluppo della tecnica e della tecnologia collettive. Non deve ovviamente ingannare il fatto che la tradizionale coltivazione classica del passato si basava proprio su principi diversi da quelli del rispetto della natura e della subordinazione dell'uomo alla natura. Nella coltivazione tradizionale lo scopo era l'ottenimento dei maggiori raccolti possibili con tutti i mezzi a disposizione, ricorrendo alla chimica piu spinta (fertilizzanti minerali, erbicidi, strumenti antiparassitari). L'effetto di questo approccio alla natura e stato il degrado dell'ecosistema, dimostrato tra l'altro con la riduzione delle attivita dei microorganismi naturali, con la diminuzione del valore dell'humus, con il peggioramento delle proprieta fisiche dei suoli.

Un abuso duraturo della chimica ha portato presto o tardi ad un eccessivo accumulo di composti azotati, pesticidi e metalli pesanti nelle piante e nei terreni. L'uso di insetticidi dallo spettro di attivita troppo ampio ha distrutto i microorganismi utili ed ha portato alla scomparsa delle difese naturali delle piante. Per fortuna questo modo di trattare la natura e in rapida ritirata, soprattutto nei programmi scientifici e nelle dichiarazioni ufficiali.
Su basi completamente diverse si fondano principalmente le premesse della coltivazione integrata e di quella organica. Le attivita del vignaiolo in questi due sistemi si svolgono in piena armonia con la natura. Nella coltivazione integrata si puo fare la fertilizzazione minerale nei vigneti, ma collegata ad una particolare analisi del terreno per valutare esattamente le eventuali carenze.
Per quanto riguarda la difesa dei ceppi, la condizione essenziale prima di ricorrere ai trattamenti e effettuare una prognosi rigorosa che segnali la comparsa di un agente patogeno dannoso. A questo punto non si ricorre a mezzi chimici con elevata tossicita, ma a sistemi biologici, nei quali l'uso dei preparati e sufficientemente efficace da sconfiggere la malattia senza danneggiare i microorganismi utili.
Nella coltivazione integrata si ammette l'applicazione di erbicidi poco tossici, ma in ambito limitato ed in modo combinato con altri mezzi di cura dei terreni (maggese nero, strame periodico, semina di piante medicinali). Per una coltivazione della vite su scala piu vasta, in Polonia si consigliano incroci tra varieta diverse e resistenti alle malattie, qundi effettuare la coltivazione integrata dovrebbe essere decisamente facile, e tale tecnica dovrebbe diventare una soluzione standard adottata da tutti i vignaioli.
Un futuro molto interessante per i vigneti polacchi dedicati alla produzione di vino puo essere rappresentato dalla tecnologia organica (biologica). Questo metodo si fonda sul principio che proprio l'uomo e parte della natura. Nella coltivazione organica si tende al massimo utilizzo dei metodi di protezione naturali ed all'applicazione di condizioni atte a ridurre al minimo l'attivita di intervento dell'uomo. Per la difesa dei ceppi e vietata l'applicazione dei pesticidi sintetici. Sono ammessi unicamente i classici preparati a base di rame e di zolfo (come poltiglia bordolese e solfato di rame), la cui applicazione va strettamente controllata. Tuttavia sono consigliati metodi naturali di difesa e di cura, per esempio gli estratti vegetali. Nella lotta contro gli agenti nocivi, oltre a diversi tipi di trappole si consente l'uso di preparati biologici, e per combattere certi insetti si utilizzano, anziché gli acaricidi, un antagonista naturale piuttosto vorace come il Typhlodromus pyri.
La fertilizzazione della vigna si effettua soltanto con sostanze organiche, cioe letame, kompost, trinciato di papilionacee. Non si usano erbicidi. Tutta la produzione di uve e di vino e rigorosamente regolamentata e controllata da apposi organismi indipendenti. Le regole particolareggiate per le coltivazioni organiche sono disposte dall'IFOAM (International Federation of Organic Agriculture Movements). Il vino derivato dalla produzione organica, dopo l'ottenimento di un opportuno attestato, puo fregiarsi del marchio "bioprodotto" ("biovino"). L'adeguamento alle regole della coltivazione organica della vite in Polonia e non soltanto realistico, ma anche significativamente piu facile che nei Paesi tipicamente vinicoli, dove in stragrande maggioranza sono coltivate varieta della Vitis vinifera fortemente degenerate e particolarmente esposte alle malattie.
Alcuni incroci consigliati per la coltivazione in Polonia, per esempio Seyval Blanc, Leon Millot, Sibera, Bianca e Moscato di Odessa, in considerazione dell'alta resistenza alle malattie sono idealmente adatte alla coltivazione biologica. Bisogna pero ricordare che proprio la predisposizione delle viti alle malattie fungine e il problema piu grande della coltivazione ecologica. I risultati di esami pluriennali nel mio vigneto dimostrano che nelle regioni piu calde della Polonia (a sud della linea ideale che unisce le citta di Gorzow wielkopolski e Chelm lubelski), la coltivazione in campo aperto delle varieta produttive dei vitigni puo essere altamente redditizia.
La coltivazione della vite dev'essere pero collegata con la trasformazione delle uve presso il proprio vigneto, cosi come avviene nelle cantine dei Paesi di grande tradizione vinicola.
In Polonia la ricostruzione delle tradizioni vinicole dimenticate non e un compito facile, anche se tutto sommato non si tratta di un bagaglio di esperienze cosi ragguardevole come quello di altri Paesi di consolidata vocazione vitivinicola. Le condizioni per ottenere successo sono fondate sulla qualita e non sulla quantita, come invece fu ai tempi della coltivazione convenzionale del passato regime.
Alle nuove vigne occorre destinare solamente appezzamenti nelle aree piu calde della Polonia, protetti e soleggiati su fianchi collinari e con esposizione sud - sud/ovest. Le barbatelle devono essere della migliore qualita e tutte le attivita agrotecniche collegate con la conduzione del vigneto devono essere effettuate bene e con puntualita.
Solo un'uva di grande integrita e una vinificazione abilmente condotta possono garantire un'elevata qualita al vino prodotto. Non quantita, ma qualita: questa e la chiave per ottenere successo. Nel nostro clima sono gia state sperimentate nuove varieta (questa e la cosa piu importante) di uve bianche (come Bianca, Moscato di Odessa, Sibera, Hibernal e Seyval Blanc) e rosse (come Rondo, Leon Millot e Wiszniowyj Rannij). Molto promettenti alle prove si sono mostrate anche le varieta Merzling, Jutrzenka, Biona, Freiminer, Regent e ancora qualche altra. L'apertura della Polonia all'Europa occidentale ed alla sua cultura materiale provochera un aumento dell'interesse verso la coltivazione della vite ed il consumo del vino (a scapito delle bevande alcooliche piu forti).
L'approssimarsi dell'integrazione con l'Unione europea accelerera i cambiamenti e li evidenziera ancora di piu.
Lo spostamento piu a nord degli attuali confini per la coltivazione redditizia della vite favorira non solo la nascita di nuove varieta piu resistenti, ma sara anche la testimonianza del globale riscaldamento del clima della Terra. Nelle regioni meridionali polacche (le migliori per la coltivazione della vite) non mancano terreni molto buoni per la vigna, spesso in fermo biologico fin dalla liquidazione del precedente regime. Ci sono dei contadini che volentieri riprenderebbero questa attivita. Ci sono anche dei crediti agevolati. Il futuro dell'agricoltura polacca si vede proprio nelle produzioni diversificate e spesso alternative, principalmente nel comparto della trasformazione dei prodotti agroalimentari. La vite puo essere coltivata con successo anche nelle aziende agroturistiche nascenti che sono sempre piu numerose. Fresche, salutari e gustose uve direttamente dalla pianta e una bottiglia di buon vino casalingo dalla fresca cantina possono essere un'attrazione supplementare per i turisti.

Perche dunque le gia numerose vigne famigliari della Polonia (al momento piuttosto piccole) non possono guadagnarsi l'esistenza? L'unico ostacolo che si dimostra inaccettabile per il piccolo vignaiolo e l'attuale stato delle leggi che in Polonia regola questo settore. Le leggi vinicole sono fatte su misura esclusivamente per le grandi industrie di produzione di bevande che di vino hanno soltanto il nome. Oggi chi vuole costruire una cantina deve sottostare a una complicata procedura per licenze e permessi, deve costruire uno stabilimento di produzione con elevatissiimi standard sanitari dotato di un magazzino separato e inoltre deve, senza alcuna considerazione per la quantita di vino prodotta, possedere un proprio laboratorio specialistico di analisi chimico-fisiche del vino... Non esiste la possibilita, per esempio come avviene nella CEE, di incaricare delle analisi un altro laboratorio enologico specializzato. Inoltre, se il vignaiolo non avesse la qualificazione scolastica e professionale necessaria, deve anche assumere il personale di laboratorio. Perfino il proprietario di una piccola vigna famigliare, che produce vino per il solo mercatino locale, sarebbe messo cosi sotto il giogo di numerosi funzionari degli uffici pubblici locali. Contemporaneamente, nei Paesi della Comunita Europea, verso la quale ci dirigiamo, la vinificazione avviene spesso in una tradizionale e classica cantina sotto casa, oppure in qualche fienile o garage ristrutturati, e questo non costituisce nessun impedimento alla fama del vino di un simile "chateau" in tutto il mondo.

Mario Crosta
www.enotime.it

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