Winnica Golesz

Viticoltura estrema: il vigneto Golesz di Roman Mysliwiec



In Polonia esiste un vigneto eroico che sfida il freddo

Mario Crosta
Mario Crosta
Fa estremamente piacere che nel mondo della vite e del vino si possano incontrare autentici pionieri che dal proprio vocabolario hanno cancellato la parola "impossibile", specialmente in quei Paesi oltre le nostre Alpi dove le condizioni climatiche sono terribili tanto per le persone quanto per l'uva. Note di malinconia pervadono spesso i cuori dei numerosi italiani emigrati quando tornano all'estero, di ritorno dal paese natio o dalle ferie al mare, lasciando le ridenti vallate pedemontane dove risplendono magnifici vigneti. Oltre Vienna, per un attimo torna il sorriso attraversando un bel vigneto austriaco di collina, lungo la strada che sale con due tornanti al valico di Znojmo con la repubblica Ceca, ma anche in Cechia vicino al lago di Mikulov si saluta quella che si pensa sia l'ultima vigna da vino di qualita' prima delle sconfinate campagne.
Invece in Polonia, proprio dove dominano il vento gelido e il ghiaccio per i lunghi mesi invernali, nella parte sud-orientale c'e' un eroico vigneto di un ettaro a dare speranza a tutti, ricordando che torneranno la vivace primavera e la profumata estate. Impensabile, vero? La' dove la Wisloka discende dai Beskidy per sfociare nella Vistola, che si credeva in sicuro cammino verso l'Ucraina e invece ne verra' deviata verso il Nord e la capitale, a pochi chilometri da Jaslo sulla strada per Pilzno e Debica, ve lo trovate davanti agli occhi in tutta la sua gagliarda vitalita'.

L'azienda agricola si chiama Winnica Golesz (cioe' vigneto Golesz) e il nome deriva dalla vicinanza alle rovine del castello di Golesz, che occupava un posto di rilievo nella storia medioevale, potente fortezza che montava la guardia alla importante strada di grande comunicazione della vallata della Wisloka nelle campagne di Krajowice.
Resistito all'invasione dei Magiari di Macie j Korwin nel 1474 che distrusse invece tutte le cittadine dei dintorni, dopo il cambiamento delle vie di comunicazione l'importanza del castello calo' a poco a poco insieme alla sua capacita' difensiva, il primo serio danneggiamento lo fecero gli Svedesi nel 1664 e da allora cadde sempre piu' in disgrazia. Nella zona si svilupparono vere e proprie tessiture di meravigliosi percalle da fodere e nel 1811 il proprietario della tessitura Achilles Jeaunot trasformo' le rovine del castello in un riposante giardino di stile inglese con vialetti, viottoli, ponticelli, un parco con i daini, un primo restauro delle mura con delle balaustre.

Questo pero' non salvo' il castello dall'ultima carneficina compiuta durante l'invasione dell'armata ungherese di Rakoczy, il castello venne bruciato e gli abitanti del circondario ne utilizzarono in seguito le pietre e le pavimentazioni per le proprie case.

Winnica Golesz
Il mitico vigneto Winnica Golesz
Winnica Golesz e' stata fondata nel 1982 sul versante meridionale della collina del castello con esposizione a occidente, qualche decina di metri sopra il fiume. Il primo ceppo di vite fu della varieta' Ontario, mentre la maggior parte dei ceppi in filare e' stata messa a dimora da amici vignaioli ungheresi nel 1985 con piante di Bianca e Perla Zali. Attualmente, su una superficie di circa un ettaro sono coltivate circa 3.500 piante, mentre nel resto del possedimento si trovano le fitte coltivazioni di fusti da innesto, d'estate c'e' il vivaio delle barbatelle, poi ci sono le case di abitazione, il podere e la cantina per fare il vino.

Winnica Golesz
Il vigneto sotto la neve
Da alcuni anni la principale attivita' agricola consiste nella realizzazione di programmi di ricerca e di test per nuove varieta' di vite, sotto il profilo dell'adattabilita' alle condizioni climatiche polacche. Nuove promettenti varieta' sono state importate da diversi Paesi, quali Ungheria, Ucraina, Moldova, Russia, Cechia, Germania, USA e Canada per una coltivazione sperimentale esclusiva di assortimenti differenti. Grazie alle loro naturali doti di resistenza, proprio queste varieta' sopportano meglio le condizioni del clima polacco. Una particolare attenzione occupano nei lavori sperimentali del vigneto Golesz quelle cultivar particolarmente adatte alla produzione di uva da vino. Dai frutti di quest'ultime ogni anno si fa il vino ed i risultati del lavoro in vigna e in cantina dimostrano che da almeno qualcuna delle nuove varieta' che si sono adattate al clima delle regioni piu' calde della Polonia si puo' ottenere un buon vino da tavola e anche dei vini di qualita'.

Roman Mysliwiec sostiene che la coltivazione commerciale della vite per la produzione di vino e' possibile e puo' risultare anche redditizia. I risultati delle ricerche e dei lavori di Winnica Golesz sono presentati spesso dalla televisione polacca nei programmi educativi e sono anche pubblicati sulla stampa agricola e nei libri che citiamo tutti: Vigna moderna, Il giardino della vite, Vino dalla propria vigna, 101 varieta' d'uva. Quest'ultimo, presentato su raccomandazione dell'Accademia del Vino - ICEO di Cracovia all'Office International de la Vigne et du Vin, nel corso di una cerimonia a Parigi il 18 settembre del 2001 e' stato premiato dall'Istituto internazionale di promozione del vino e della vinicoltura, in ottima compagnia con libri di Francia, Romania, Germania, Italia, Inghilterra ed alla presenza di famosissime ditte d'Alsazia, Catalogna e Bordolese. La cerimonia e' terminata con la degustazione di 211 vini di tutto il mondo premiati dallo stesso OIVV, secondo l'ottima abitudine di passare sempre dalle parole ai fatti...

Vale la pena di seguire tutti gli avvenimenti di Winnica Golesz, che ha anche un sito in Internet con le belle fotografie scattate dallo stesso propretario, www.winnica.golesz.pl e appena si sciogliera' la neve non mancate di fare visita nei vigneti. Gli uomini coraggiosi del vino hanno bisogno di una forte stretta di mano, ma anche l'uva in estate vorra' qualche carezza per fare un buon vino che deliziera' tutte le tavolate.

Mario Crosta
www.enotime.it

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